Il modello Ability Garden e la scrittura come attivatori di talento e inclusione

Quando mi è stata offerta la possibilità di partecipare a questo numero dei “Quaderni di didattica della scrittura” mi sono subito ricordata di
un episodio che ha segnato la mia sfida nel valorizzare la diversità. Eravamo nel periodo precedente al Covid e proponevo nelle scuole superiori di secondo grado alcuni progetti e tra questi il concorso letterario “Scriviamoci di Più”. Il progetto, in sintesi, voleva, attraverso la scrittura di racconti a tema libero, agevolare la conoscenza del compagno di classe con disabilità diventando compagni di penna. La richiesta specifica era che la coppia si formasse spontaneamente con un compagno che aveva certificata la L. 104.
La prima e la seconda edizione furono sostenute dal CEPELL – Centro per il Libro e la Lettura (Ministero dei Beni culturali) e furono un enorme successo. I docenti delle due scuole capofila, l’Istituto “Papareschi” di Roma e l’Istituto “Telesi@” di Telese Terme in provincia di Benevento, ci sostennero e guidarono i loro studenti fino al giorno della premiazione quando, a Palazzo Merulana a Roma, ci trovammo di fronte a testimonianze dei ragazzi che diedero ragione alla nostra sperimentazione: la scrittura del racconto in coppia con il compagno con disabilità si era rivelata un’occasione unica per conoscere la diversità e la creatività, l’umorismo e l’abilità dei partecipanti. Purtroppo, nel 2021, la richiesta di sostenere anche la terza edizione ci fu negata da parte del CEPELL, che motivò il diniego evidenziando che la mission del Centro era quella di promuovere la lettura e non la scrittura.
Questa scissione tra scrivere e leggere fu per me incomprensibile, e fu alla base dell’interruzione del concorso.

Serena Cecconi

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